Italiani & consumi: si allarga la forbice tra acquisti premium e primo prezzo

Italiani & consumi: si allarga la forbice tra acquisti premium e primo prezzo

Dicembre, mese di acquisti, di spese e di regali. Ma come si stanno muovendo i consumatori?

Se guardiamo nello specifico alla distribuzione moderna da un lato crescono i prodotti super premium (+0,3%) e premium (+01%) e dall’altro aumentano gli acquisti in primo prezzo (+0,4%). Tra le maggiori tendenze i prodotti 100% italiano guidano la scelta dei consumatori (+8,1%), seguiti dai prodotti senza lattosio (+11,7%), senza zucchero (+4,7%), integrale (+4,3%). Bene anche per i prodotti con denominazione di origine: +9,6% nel 2020, per un valore di 2,7 miliardi pari ad una quota del 65% del totale secondo i dati IRI recentemente presentati a Milano in occasione di Tuttofood. Il comparto alimenti&bevande si conferma il principale traino della crescita nella distribuzione moderna che registra un +2% per i discount, un +0,3% ai drugstore e un +1,3% per l’e-commerce. E proprio all’interno del commercio elettronico, che in Italia vale quasi 39 miliardi di euro, il settore food&grocery supera la soglia dei 4 miliardi di valore con una crescita del +40% rispetto al 2020, anno che a causa della pandemia, aveva comunque registrato incrementi tra l’80 e il 120% (fonte Netcomm).

Se dunque sul fronte dei consumi si registra una crescente spaccatura tra prodotti premium e prodotti primo prezzo – specchio impietoso del potere di acquisto degli italiani – tra le aziende c’è chi vede opportunità e investe. È il caso di Tannico che ha recentemente investito 5 milioni di euro per il nuovo magazzino all’interno del polo logistico di Castel San Giovanni a Piacenza, 6000 metri quadri, 500mila bottiglie stoccate, 32 robot impiegati, 50 persone occupate.

Difficile dire oggi come si approcceranno ai consumi gli italiani nei mesi che abbiamo di fronte. Di certo, per quanto riguarda il vino ad esempio, il commercio elettronico è destinato a crescere e a consolidarsi a discapito di acquisti effettuati in maniera tradizionale come in enoteche e negozi specializzati.

Sullo sfondo però resta l’incognita dell’inflazione. La fiammata inflattiva ha lambito tutta l’area euro e mentre in Italia l’Istat ha registrato un +3,8% dei prezzi (con un incremento dello 0,7% rispetto al mese precedente), in Germania l’inflazione ha raggiunto il 6% a novembre su base annua dal 4,6% di ottobre.

Diamo tempo al tempo e vedremo.

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