
19 Nov Wine&Food: Merano caput mundi
di Beatrice Castioni
L’edizione 2019 del Merano Wine Festival chiude con 11.500 presenze, registrate nelle cinque giornate dedicate alle eccellenze del settore wine&food. 950 case vitivinicole, tra le migliori in Italia e nel mondo, e più di 120 artigiani del gusto. L’evento, organizzato nella elegante cornice della Kurhaus, si è svolto dall’8 al 12 novembre, con un omaggio particolare alla figura di Leonardo da Vinci, in occasione dei 500 anni dalla sua morte, per due motivi principali: la sua passione per l’enologia e la convinzione che la chiave del successo sia l’eccellenza.
Con più di 100 eventi ospitati nella città, Merano quest’anno ha parlato di sostenibilità, innovazione e “quote rosa” del mondo eno-gastronomico. Da menzionare infatti la tavola rotonda «Il modello Giappone nel mondo “rosa” del vino» dove produttrici, export manager, giornaliste, wine blogger, enologhe e professioniste si sono confrontate per analizzare l’esempio asiatico in questo settore sempre più al femminile.
E a proposito di storia, l’occasione per ascoltarne tante, e belle, viene data anche dai numerosi produttori presenti nella GourmetArena. Si finisce per imbattersi nelle vite degli altri, assaggiando per esempio i fichi ricoperti di cioccolato e le confetture di Santomiele, oppure le ostriche giganti, raccolte unicamente a mano sulle coste olandesi, per poi proseguire con la dolcezza dei lievitati di Loison o Lorenzetti, tutto frutto di matematico rigore.
Al Merano Wine Festival è così possibile immergersi in un universo di proposte e presentazioni dedicate ai prodotti e a chi li racconta, all’insegna di un percorso costruito sul valore del Made in Italy e non solo.
Lo testimonia la cospicua presenza della stampa (quasi 300 i giornalisti italiani e internazionali presenti alla manifestazione) e degli esperti del settore nei giorni di apertura del salone, venerdì 8 e sabato 9 – giornata annunciata sold out già dal 1 novembre – , e quella di altrettanti ristoratori e amanti del buono che hanno gremito gli spazi della Kurhaus lunedì 11.
Ogni anno sempre più selettivo, il Merano Wine Festival si conferma quindi tappa d’obbligo per aziende di livello e per appassionati di enogastronomia pronti a fare ore di colonna in paziente attesa. Per dare respiro alla affascinate location, davvero affollata nelle giornate dell’evento, il salone ha “contaminato” in una sorta di “abbraccio enoico” l’intera cittadina meranese non solo con iniziative in Piazza della Rena, all’Hotel Terme di Merano e al Teatro Puccini, ma anche con la Merano Wine CityLife, che ha gremito il tappeto rosso di Corso Libertà con il Fuorisalone.
A fronte dell’evidente successo dettato dai numeri, con un indotto complessivo che ha sfiorato il traguardo dei 10 milioni di euro, meritano una menzione speciale le iniziative targate 2019 dedicate alla così detta “young generation”, in tandem con quel laboratorio di idee e di relazioni che è ormai diventata la Milano Wine Week di Federico Gordini.
L’edizione migliore di sempre, dunque, con un team pronto presto a ripartire per scovare, grazie al fiuto della commissione di The Wine Hunter, solo il meglio del food and wine.
Non resta che attendere con curiosità l’appuntamento del prossimo anno, dal 6 al 10 novembre 2020.
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