Less is more? Quanto stiamo a lavoro e quanto produciamo

Less is more? Quanto stiamo a lavoro e quanto produciamo

di Beatrice Castioni

Al lavoro solo 4 giorni la settimana, perché “less is more”. Ecco le conclusioni alle quali è arrivato il colosso informatico Microsoft, nella sua sede di Tokyo: ha inserito nell’esperimento i 2.300 dipendenti e ha modificato le loro work schedule, riducendo i giorni in ufficio da 5 a 4. L’obiettivo? Verificare se effettivamente diminuire il tempo speso a lavoro aumenti la produttività e migliori l’umore dei dipendenti.

Quindi largo spazio al weekend lungo: uffici chiusi venerdì, sabato e domenica per un mese (agosto 2019). E dei risultati davvero positivi, dato che la produttività è aumentata del 39,9% e i costi aziendali per tenere aperti gli uffici si sono ridotti. Questa iniziativa, nominata “Work Life Choice Challenge”, è stata studiata per misurare non solo l’approccio dei dipendenti ai doveri lavorativi, ma anche i numeri di vendita che ciascun sottoposto porta a casa in una condizione normale di stress.

Sono stati limitati, per esempio, anche le riunioni in azienda, della durata massima di 30 minuti, e i costi aziendali fissi legati a luce e consumo di materiale per l’ufficio. Una parentesi felice, che dopo il test di agosto ha visto i dipendenti giapponesi di Microsoft ritornare dietro la scrivania cinque giorni su sette.

Ma visti i risultati dell’esperimento, la società ha fatto sapere di voler introdurre un nuovo periodo di prova nei prossimi mesi. Il Giappone, del resto, è uno dei Paesi dove la tematica del superlavoro è molto sentita: business, risultati, guadagno, ma molto poca vita privata. In diverse aziende infatti, le ore di straordinario diventano veramente altissime e insostenibili, tanto da essere riconosciute come vero e proprio problema nazionale.

E se ridurre il tempo trascorso sul luogo di lavoro coincide con un aumento così evidente della produttività, forse varrebbe la pena adottare la “settimana corta” in modo continuativo. Lo conferma anche la OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), che ha riscontrato come meno ore di lavoro corrispondano a più rendimento e meno malattie, morti, consumo di alcol e fumo.

Ma se guardiamo al Belpaese? L’Italia è tra i primi paesi in Europa per quanto riguarda le ore lavorative, anche se non quella che produce di più. 33 ore alla settimana, 3 ore in più rispetto alla media europea di 30 ore.

Non ci resta che riflettere se la soluzione della “short work week” possa essere applicata a tutti i tipi di professione. Se sia così influente o se invece contino di più i rapporti con capo e colleghi, o se conti come vengono effettivamente trascorse quelle ore dietro la scrivania.

Chissà come sarebbe in Italia se il mantra più popolare fosse: “lavora per poco tempo, riposa bene e impara molto”.

 

(fonte: CNN Business)

 

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